lunedì 16 febbraio 2015

Anima



Oggi il battito del mio cuore è talmente veloce ed incontrollato che vivo nell’angoscia possa cedere da un momento all’altro.
Quando avverto questa sensazione ho come l’impressione che la mia anima sia ad anni luce da me, facendomi percepire il mio corpo come un sacco vuoto.
Da un po’ di tempo è così, corro tutto il giorno per raggiungerla adottando mille strategie.
Di tanto in tanto l’acciuffo ed il ricongiungimento gratifica la mia autostima, anche se la sensazione generale percepita è di una enorme stanchezza, talmente diffusa da non riuscire nemmeno a godere del traguardo raggiunto.
Altre volte mi è proprio impossibile.
Oggi è uno di quei giorni in cui ogni mezzo acquisito con il tempo e l’esperienza sembra essere vano.
L’anima corre via ed io ne riesco a percepire solo un punto in lontananza. Ciò che avverto è sconforto e rassegnazione. Lo esprime ogni parte del mio corpo, apatia, trascuratezza, sono il mio pane quotidiano.
Oggi il cuore batte forte nell’estenuante tentativo di ricongiungersi, ma è tutto vano.
Oggi non ho alternative, se non quella di sperare che si stanchi prima lei di correre. 


Spesso ci sono più cose naufragate in fondo a un’anima che in fondo al mare.
Victor Hugo, Oceano, 1989 (postumo)

venerdì 13 febbraio 2015

Neve al sole

Nele Azevedo
http://neleazevedo.com.br/


Ci sono giornate in cui ti senti come neve al sole, in cui tutte le tue fragilità si manifestano come aghi di pino nel cuore. 
Non provo rabbia  oggi nel riconoscerle,  non provo nemmeno a contrastarle cercando di pensare ad altro o a chiedermi quale sia la causa di questo cambiamento, se sia o meno attribuita alla paura, all’immobilità o alla stanchezza.
Oggi piuttosto prevale un sentimento di compassione verso me stessa.
Non c’è spazio per le recriminazioni, per le commiserazioni, per le punizioni autoinflitte e nemmeno per l’angoscia di quel che è stato, è e sarà.
In questa fragilità mi scopro viva, presente a me stessa ma priva di giudizi. 
Accolgo ogni sfumatura si presenterà oggi, e rimarrò seduta ad ascoltare, spettatrice e protagonista insieme di questi sentimenti che scorrono dentro.

Darkest  Dreaming (David Sylvian)


Hold on tight
We’ll watch the full moon rising
The sky is breaking
I don’t ever want to be alone
With all my darkest dreaming
Hold me close
The sky is breaking
I don’t ever want to be alone
With all my darkest dreaming
Hold me close
The sky is breaking

Traduzione:

Resta con me stanotte
Guarderemo la luna piena brillare
Il cielo si sta rompendo
Io non voglio restare solo
Con i miei sogni più oscuri
Tienimi stretto a te
Il cielo si sta rompendo
Io non voglio restare solo
Con i miei sogni oscuri
Tienimi stretto
il cielo si sta rompendo

giovedì 12 febbraio 2015

DERIVAZIONE



Al momento della scelta del nome da dare a questo spazio sono stata colta da dubbi. La mattina mi ero svegliata con le ormai ricorrenti sensazioni di fragilità che accompagnano da un pò di tempo la mia vita e ho deciso così di leggere qualche pagina del libro che tenevo sul comodino prima di alzarmi. 
Questo atteggiamento è giunto come una novità, così come la spinta a voler aprire uno spazio, generata dalle emozioni che provo. Capito questo procedimento il nome è arrivato automaticamente:  DERIVAZIONE!
Tutto ciò che ci circonda ha una derivazione, proprio tutto, noi compresi. Lo è ciò che vediamo, poichè  deriva da un procedimento  vista/elaborazione mentale = riconoscimento. Lo sono le stesse emozioni che derivano da articolati processi.
Ogni parola deriva da qualcosa, da un bisogno di attribuire ad un gesto, ad un oggetto ad un sentimento un significato riconoscibile reso poi possibile dalle lingue che si sono succedute.
In Italiano DERIVAZIONE significa: processo mediante il quale si crea una forma (tema o parola) da una radice o da una parola preesistente. (Enciclopedia Treccani).
E così in ogni settore, matematica, idraulica, cucina, chirurgia ecc... la DERIVAZIONE assume un significato preciso.
Per quel che mi riguarda la scelta è avvenuta dall'esigenza di ascoltare e di capire l'origine delle sensazioni che provo, la loro DERIVAZIONE.

Motivi potentissimi e quasi sempre segreti sono all'origine si mille particolari che compongono la bellezza brulicante dell'universo. Una singolarità può sembrarci gratuita, ma la sua forza espressiva nasconde sempre delle radici.
Jean Cocteau "il mio primo viaggio 1937"

mercoledì 11 febbraio 2015

Un giorno ... non a caso



Non è per caso che un giorno si decida di tenere una sorta di diario, e non è un caso che io abbia scelto un blog, piuttosto dei diffusissimi social, utilissimi per qualcuno, ma decisamente limitanti per potersi esprimere nel profondo.
Il momento è conciso con un periodo di grande fragilità. La sensibilità raggiunta in in questo istante è talmente profonda da superare mesi e mesi di staticità e dolore, gettando una luce laddove prima c’era solo buio e disperazione…
E’ in questo esatto giorno che ho deciso di smettere di lottare contro tutto ed in sostanza me stessa. E’ una guerra impari, in cui non vi sono vincitori ma solo distruzione. La sola possibilità che ho, è quella di guardarmi allo specchio, accettare quello che emerge, lasciarlo scorrere ed ascoltare ciò che di meraviglioso e profondo tutto ciò mi racconta.
In un mondo dove tutto scorre ad una velocità inaudita, in cui veniamo bersagliati da migliaia di imput, in cui si lotta contro se stessi perchè non si accetta che il dolore occupi uno spazio così importante e dilatato dentro noi stessi, in cui ci si aspetta che anche i sentimenti vadano di pari passo con la velocità del mondo, in cui non ci si vuole concedere il giusto tempo per rimarginare le ferite, io oggi ho deciso di fermarmi qui e adesso per concedermi tempo, spazio.
La scrittura mi è necessaria per sviscerare le mie emozioni, per poterle elaborare duplicemente, in maniera istintiva prima ed in maniera critica e da spettatrice poi.
La condivisione di questo spazio con chi si troverà a passare di qua non vuole avere la presunzione di scrivere la verità assoluta delle cose, piuttosto un punto di vista personale nel quale ognuno può ritrovare o meno spunti di riflessione, conforto o condivisione.
Pertanto a te che entri in contatto con questo spazio chiedo in assoluto rispetto ed educazione. Per contro concedo libero spazio a commenti, sfoghi e condivisione.
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente:uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare,credere, fare e, principalmente, vivere.

Dalai Lama