lunedì 16 febbraio 2015

Anima



Oggi il battito del mio cuore è talmente veloce ed incontrollato che vivo nell’angoscia possa cedere da un momento all’altro.
Quando avverto questa sensazione ho come l’impressione che la mia anima sia ad anni luce da me, facendomi percepire il mio corpo come un sacco vuoto.
Da un po’ di tempo è così, corro tutto il giorno per raggiungerla adottando mille strategie.
Di tanto in tanto l’acciuffo ed il ricongiungimento gratifica la mia autostima, anche se la sensazione generale percepita è di una enorme stanchezza, talmente diffusa da non riuscire nemmeno a godere del traguardo raggiunto.
Altre volte mi è proprio impossibile.
Oggi è uno di quei giorni in cui ogni mezzo acquisito con il tempo e l’esperienza sembra essere vano.
L’anima corre via ed io ne riesco a percepire solo un punto in lontananza. Ciò che avverto è sconforto e rassegnazione. Lo esprime ogni parte del mio corpo, apatia, trascuratezza, sono il mio pane quotidiano.
Oggi il cuore batte forte nell’estenuante tentativo di ricongiungersi, ma è tutto vano.
Oggi non ho alternative, se non quella di sperare che si stanchi prima lei di correre. 


Spesso ci sono più cose naufragate in fondo a un’anima che in fondo al mare.
Victor Hugo, Oceano, 1989 (postumo)

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