venerdì 6 marzo 2015

Storia di due falchi





Una volta un re ricevette in regalo due magnifici falchi. Erano falchi pellegrini, i più begli uccelli che avesse mai visto. Diede i suoi preziosi falchi al suo capo falconiere per allenarli. I mesi passarono e un giorno il capo falconiere informò il re che, anche se uno dei falchi era maestosamente volato altissimo nel cielo, l’altro uccello non s’era mosso dal suo ramo dal giorno in cui era arrivato. Il re convocò guaritori e stregoni da tutte le terre    per prendersi cura del falco ma nessuno riuscì a farlo volare. Presentò allora il caso ai membri della sua corte, ma il giorno successivo, il re vide attraverso la finestra del palazzo che l’uccello non si era ancora mosso dal trespolo. Avendo provato ogni cosa, il re pensò tra se e se “forse ho bisogno di qualcuno che conosca meglio la campagna per capire la natura di questo problema.” Così chiamò la sua corte e disse “andate e portate un contadino”. In mattinata, il re fu elettrizzato di vedere il falco volare alto sopra i giardini del palazzo e disse ai membri della corte “portatemi la persona che ha fatto questo miracolo!” La corte velocemente andò dal contadino e lo accompagnò di fronte al re. Il re quindi gli chiese “dimmi, come hai fatto a far volare questo falco?” Con la testa inchinata il contadino disse “è stato molto facile sua altezza, ho semplicemente tagliato il ramo su cui l’uccello era seduto”. 

La mia personale morale: Ognuno di noi nasce con un potenziale e ognuno di noi può scegliere se essere il falco che vola alto nel cielo o quello comodamente appollaiato sul ramo. Non importa quale sia la mano che taglia quel ramo, sia quella materna, la propria, o semplicemente perchè un fulmine lo spezza. Da quel momento in poi dobbiamo attingere a tutta la nostra forza per imparare a volare, ci saranno cadute, rischi più o meno calcolati, ma una cosa è certa, sarà arrivato il momento di muoverci, abbandonare tutte le nostre certezze, i meccanismi che ci hanno portato ad ancorarci e andare. 


" Questo è amore: volare verso un cielo segreto, far cadere cento veli in ogni momento. 
Prima lasciarsi andare alla vita.
Infine compiere un passo senza usare i piedi"
Rumi



4 commenti:

  1. Un racconto con morale che mi ha commossa e con grande riflessione guardo i miei figli imparare a volare...
    Un forte abbraccio e buona festa della donna da Beatris

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  2. Per recidere rami ho cambiato casa. Non vorrei avere semplicemente cambiato albero! Volare alti e liberi dovrebbe essere la vita di ognuno!
    Che bella favola!
    Buona festa della donna:-)

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  3. Grazie Beatris del tuo commento, mi emozioni anche tu nel parlare del volo dei tuoi figli. Un salto necessario e mai un addio.
    Anche se fatti oggi, perchè non è mai troppo, faccio gli auguri anche io a te. Buona giornata

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  4. Nou, quanto è vero quello che dici, è sicuramente un rischio che si corre, quello di cambiare semplicemente ramo. Credo però che il solo fatto di cambiare prospettiva possa arricchire, quindi è necessario anche questo, prima o poi si compie un salto più alto.
    Buona giornata

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